venerdì 3 ottobre 2008

Mi manca tanto


" Mi manca tanto, professore" mi diceva Ali, il mio ex allievo pakistano, incontrandomi martedi al termine delle lezioni nei corridoi superiori.
" Perchè?"
" Perchè mi faceva piacere averla come professore "
" Per me era un piacere e un dispiacere averti come studente..."
" Quando le facevo dispiacere? Quando mi divertivo con **?
" Sai della Fatwa contro Zardari? ", ho cambiato argomento
I suoi grandi occhi neri annuivano divertiti.
Sapevo che in quanto è un seguace di Nawaz Sharif, è un nemico giurato del Presidente del Pakistan.
" E' un criminale", aveva sostenuto durante gli esami ad agosto. Divertito, avevo simulato di prendere le distanze dal suo giudizio.
Ancora a novembre condivideva che in provincia di Brescia i familiari di Hina,giovane ragazza pakistana, l' avessero sgozzata di comune accordo seppellendola in giardino, per avere avuto dei rapporti con un uomo prima del matrimonio, secondo i costumi occidentali dei cristiani.
" Hanno sbagliato a non farlo in Pakistan", piuttosto, dove nessuna corte di giustizia li avrebbe condannati.
Mentre mi accomiatavo da lui nella ressa, ero sollevato che le classi di cui paventavo il tenore non avessero inscenato situazioni insostenibili.
Ma l'apprensione persistente, il giorno seguente, mi induceva a infierire contro le allieve di una delle due terze, quando una collega in sala insegnanti, con la quale familiarizzavo per la prima volta, mi diceva che insegnava alla classe Economia e diritto"
" Occorre stare in guardia, con certune di loro. Vale per esse il passo dei Vangeli di questa domenica, percè anche le prostitute le precedono al Suo cospetto!"
"
Sei particolarmente duro con loro" si sorprendeva la collega.
Ma io non demordevo.
"Ah, prostitute e pubblicani...."
Sentivo, senza riuscire a comprenderne il perchè, quanto erano ispirate le mie parole.
Tempo due giorni, ed in prima, ad un verso animale di spregio, avrei dovuto recare la novella che non si danno perle ai porci.
Anche nelle classi che sembravano affidabili, lo stesso giorno ha iniziato a soffiare il vento della confusione insolente,
Ed ho dovuto alzare la voce, ripetermi nel chiasso crescente, smettere di scrivere alla lavagna e farmi sostituire da uo di loro, perchè non potevo più torcere il collo afflitto dai dolori cervicali, a dei sedicenni che se ne approfittavano che volgessi le spalle, per vociare e farsi degli scherzi.
Oh, poterli lasciar perdere, prede del branco, affidate alla giungla ed alle sue leggi,
poterli lasciar perdere e andare via, anch'io in treno per Darjeeling...

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