venerdì 31 ottobre 2008

tropa d'elite

Giovedi l'altro, 23 ottobre, ho svolto gratuitamente una lezione pomeridiana di Italiano come seconda lingua, per imprimere una svolta all'alfabetizzazione del rumeno Adrian e della brasiliana Sabrina.
Quando si è trattato di attribuire una denominazione alle varie didascalie di siti urbani, nella sua impulsività espressiva Sabrina è riuscita a chiarirmi che non mi capivo con Adrian perchè egli usava il termine piazza, secondo le consuetudine linguistiche del rumeno, per ciò che in italiano è un mercato. Come nella Mantova del libero comune, e delle Signorie, intendevasi la Platea mercatorum.
Abbiamo discusso dei film rumeni o brasiliani, prodotti di recente e di presigio per le cinematografie dei loro paesi, che Adrian o Sabrina possono utilizzare sottotitolati per imparare l'italiano : 4 luni, 3 saptamini i, 2 zile, o Troopa d'elite.
La mia proposta è stata accolta con adesione immediata. Sabrina si meravigliava, piuttosto, che gli italiani abbiano la cattiva abitudine di vedere i film doppiati, anzichè con i sottotitoli, in lingua originale.
Nella classe di Adrian un suo compagno italiano, l'altro ieri si è alzato a gridare " comunisti! ", con disprezzo quando si è affacciato al cortile della scuola un corteo di studenti che manifestavaoo contro il decreto Gelmini che mortifica l 'insegnamento pubblico .
Con le dovute maniere gli ho spiegato che nella scuola pubblica neanche fascista, o nazista, si possono più usare spregiativamente. Dopo qualche minuto ho dovuto cacciarlo in corridoio perchè faceva rumore in classe per prendere al volo e schiacciare una mosca
Mi chiedo ancora, a qualche giorno di distanza, se le classi di soli alunni stranieri siano davvero inesorabilmente un ghetto razziale, o rispetto a quelle a maggioranza nostrana non rischino di rivelarsi piuttosto classi scelte, tropa d'elite

lunedì 20 ottobre 2008

Mi ha colpito di dentro





Meglio non rammentare, non ferire ulteriormente la mente, rievocando come sono state collegialmente fatte a brandelli le mie proposte interculturali, come nella seduta di chiarificazione si è sbranata ogni mia autostima, insieme con la mia richiesta che gli studenti che necessitano di essere alfabetizzati e ai quali già insegno la lingua italiana, mi fossero affidati anche per il corso pomeridiano di Lingua 2, da finanziare.
Ma se non ero nemmeno in grado di insegnare la lingua italiana agli studenti italiani, di farmi capire da loro...a quanto, come non hanno avuto ritegno di rivelarmi per infierire, miei colleghi di lettere in Commissione si facevano- o si lasciavano- raccontare dai miei studenti sul mio conto, in tutta confidenza.
Eppure era a me, che si era destinato l'incarico, quando si è trattato di sgravarsi dell' insegnamento di Dante a chi nemmeno parla ancora italiano.
Bastava considerare come eravamo disposti , in biblioteca, per capire la sorte che mi era assegnata: io ed il dirigente che ci fronteggiavamo ai lati, l' intera commissione contrapposta , nello schieramento compatto che la loro casta veniva riassumendo, intorno al cobra evangelico che ne è l'anima nera.
Meglio ricordare, piuttosto, anzichè l'odio livido di disprezzo che si apriva il varco nelle sue parole , il commento dello studente, di terza, alla mia lettura di " Voi che per gli occhi mi passaste il core":
"Mi ha colpito di dentro..."
o l' irrefrenabile urgere delle domande delle ragazze brasiliane, della stessa classe, alla lettura dei costumi sessuali dei tibetani, secondo il Milione, quando sono venute apprendendo, come se fosse stato indubitabilmente vero, che le ragazze venivano esposte al migliore offerente, e che erano da marito, e reputate le migliori, solo dopo che avevano collezionato al collo venti gioielli per il compiacimento di venti differenti ricchi spasimanti-
E se le giovani tibetane restavano in attesa di un bambino? E se il bambino veniva fatto nascere? Chi se ne prendeva cura? Inutile protestare che stavamo affrontando un testo eminentemente letterario, che andava gustato con spasso per il suo rendiconto fantasioso, di simili usanze, affrancato da ogni considerazione morale, che era dubbia la veridicità di simili costumi.

E se le giovani tibetane restavano in attesa di un bambino? E se un bambino nasceva? Chi se ne prendeva cura? tornavano a chiedermi

Mi sono affidato al mio senso generale delle cose. Una volta la famiglia era più larga, tutti i parenti si sarebbero presi cura del bambino.
" E abortire era più facile che evitare le nascite"
Capivano benissimo che intendevo così dire, per poco che fosse il loro italiano.

venerdì 10 ottobre 2008

fortitudo


lunedì 6 ottobre 2008

"Mi hanno detto che è colpa mia" è stata stamattina la laconica conclusione dello studente al quale, nella classe rimasta vuota, mentre erano nel laboratorio di Informatica hanno rubato 6 euro nel portafoglio che teneva incustodito sotto il banco. Già la settimana scorsa erano avvenuti altri due furti." casomai sei cor-responsabile, non un colpevole " ho replicato. Nel consiglio di classe pomeridiano, gli allievi della terza di cui alcune mie ex-studentesse avevano cercato di trovarci gusto nel provocarmi e disturbarmi, nell' imbarazzarmi al cospetto degli altri della classe, ad ogni intervento successivo sono stati trasfigurati in una classe sempre più esemplare, con evidente sorpresa dei suoi stessi rappresentanti. Ed io non ho avuto il coraggio di uscire allo scoperto e di denunciarne la condotta, pago che per giunta non mi avessero elevato già a capro espiatorio delle loro lamentele, per esempio denunciando che non spiegavo con chiarezza. Come è di rito nei consessi dello spirito collegiale di noi professori, quando le classi si fanno belle con gli insegnanti che contano per poi scatenarsi nelle ore degli altri profe, al loro cospetto sarei/avrei figurato io come l'entità riprovevole, la cui inadeguatezza umana non riesce ad ottenere quanto la altrui professionalità tanto bellamente realizza.Ed al cospetto del dirigente, la ragione avrebbe arriso a loro favore. Conviene sempre credere che la realtà vera sia quella meno problematica. Meglio assecondare no? apparire capaci , non creare problemi e mostrare di averne, ottenere la simulazione dell'attestato di stima, e di rispetto, che istantaneamente e per ciò stesso ne consegue .Che fortuna, che il dichiarato sciopero generale, di solidarietà, cada proprio nel mio giorno libero" No, non danno problemi..."Sperando che la fiction diventi realtà.

venerdì 3 ottobre 2008

accoglienza studenti stranieri


Come che sia, sono stati affidati al mio insegnamento quasi tutti gli studenti stranieri del mio Istituto che da qualche mese da qualche giorno soltanto sono in Italia, chissà secondo quali inflessibili criteri .
Di loro, Adrian, il rumeno, è formidabile.
Mi chiede ogni volta Esercizi da svolgere.
Da lui, insegnando agli altri i significanti d'altre lingue che per loro non hanno alcun significato, ho appreso che in rumeno Acqua si dice apva.
La mia memoria è entrata subito in fermento, è stato un baluginio istantaneo, l'attivarsi d'una traccia di cui, per una rivelazione fortunata, ho ritrovato a casa le origini nel seguente passo di Vandana Shiva, in India spezzata, Le guerre dell'acqua e il Gange
" L'acqua è vita. In India, gli insediamenti umani sono detti abadi, che letteralmente significa" fondat sull'acqua". " Acqua" si dice ab in persiano e ap in sanscrito. Abroo significa " digità umana"in hindi, ed è lo spirito dell acqua.

Mi manca tanto


" Mi manca tanto, professore" mi diceva Ali, il mio ex allievo pakistano, incontrandomi martedi al termine delle lezioni nei corridoi superiori.
" Perchè?"
" Perchè mi faceva piacere averla come professore "
" Per me era un piacere e un dispiacere averti come studente..."
" Quando le facevo dispiacere? Quando mi divertivo con **?
" Sai della Fatwa contro Zardari? ", ho cambiato argomento
I suoi grandi occhi neri annuivano divertiti.
Sapevo che in quanto è un seguace di Nawaz Sharif, è un nemico giurato del Presidente del Pakistan.
" E' un criminale", aveva sostenuto durante gli esami ad agosto. Divertito, avevo simulato di prendere le distanze dal suo giudizio.
Ancora a novembre condivideva che in provincia di Brescia i familiari di Hina,giovane ragazza pakistana, l' avessero sgozzata di comune accordo seppellendola in giardino, per avere avuto dei rapporti con un uomo prima del matrimonio, secondo i costumi occidentali dei cristiani.
" Hanno sbagliato a non farlo in Pakistan", piuttosto, dove nessuna corte di giustizia li avrebbe condannati.
Mentre mi accomiatavo da lui nella ressa, ero sollevato che le classi di cui paventavo il tenore non avessero inscenato situazioni insostenibili.
Ma l'apprensione persistente, il giorno seguente, mi induceva a infierire contro le allieve di una delle due terze, quando una collega in sala insegnanti, con la quale familiarizzavo per la prima volta, mi diceva che insegnava alla classe Economia e diritto"
" Occorre stare in guardia, con certune di loro. Vale per esse il passo dei Vangeli di questa domenica, percè anche le prostitute le precedono al Suo cospetto!"
"
Sei particolarmente duro con loro" si sorprendeva la collega.
Ma io non demordevo.
"Ah, prostitute e pubblicani...."
Sentivo, senza riuscire a comprenderne il perchè, quanto erano ispirate le mie parole.
Tempo due giorni, ed in prima, ad un verso animale di spregio, avrei dovuto recare la novella che non si danno perle ai porci.
Anche nelle classi che sembravano affidabili, lo stesso giorno ha iniziato a soffiare il vento della confusione insolente,
Ed ho dovuto alzare la voce, ripetermi nel chiasso crescente, smettere di scrivere alla lavagna e farmi sostituire da uo di loro, perchè non potevo più torcere il collo afflitto dai dolori cervicali, a dei sedicenni che se ne approfittavano che volgessi le spalle, per vociare e farsi degli scherzi.
Oh, poterli lasciar perdere, prede del branco, affidate alla giungla ed alle sue leggi,
poterli lasciar perdere e andare via, anch'io in treno per Darjeeling...